Entrano nel bar e lui subito si agita estasiato, con una macchina fotografica al collo che gli dà un aspetto da turista permanente, alla ricerca di un angolo caratteristico da inquadrare per farsi bello al club della fotografia di cui è uno degli iscritti di più lunga data. Ovviamente, queste sono solo supposizioni, suggerite dalla rassegnata esasperazione che la ragazza trasuda mentre cerca di dimenticarsi della presenza di quello scattattore seriale che ha incontrato anni prima e del quale non è più riuscita a liberarsi, nonostante abbia nel tempo messo in atto svariati tentativi mirati allo scopo, come abbandonarlo in un autogrill o pagargli una salita in mongolfiera per poi tagliare la fune. Ovviamente, queste sono solo ipotesi che è il modo stanco e interessato con cui lei ordina da bere a creare.
“Prendo quello”, dice.
Lui si inserisce, sbucando da non si sa dove, e squittisce estasiato che non aveva mai visto un amaro di zucca.
“Infatti non è di zucca”, sospira lei senza guardarlo. Anche perché è perfettamente consapevole di cosa stia facendo, ovvero scattandole l’ennesima fotografia da un’angolazione impossibile. “Zucca è la marca. Lo sanno tutti. Dal 1845”.
“Ah, certo”. Ma lui sta già esaminando a fondo quella che considera l’ennesima location. “Ispirami”.
“In che senso?”
“Dimmi di cosa sa”.
Lei, che non è in vena, non più – ma queste sono solo illazioni – si limita a girare la bottiglia e a leggere “Rabarbaro. Arancia Amara. Chinino. Erbe Aromatiche”.
“Magnifico. Magnifico”. Ma già non la sta più ascoltando. “Fai una cosa. Mettiti lì. Lì, vicino allo specchio”.
Lei si trascina nel punto che lui indica con l’ostinazione di un trapano a percussione deciso a perforare l’aria. Non ne può più. Ma queste sono solo congetture.
“Va bene qui?”
Lui la guarda. La studia. Poi si volta, prende la bottiglia e gliela mette di fianco. “Bellissimo”, dice. E aggiunge: “Adesso…Adesso fai qualcosa di sexy?”
“Ma perché?”, chiede lei con un filo di voce.
“Non preoccuparti. Dai su. Ecco. Brava. Ma…” e sorride con sufficienza, come se lei, poverina, non capisse la sua clamorosa idea, “Ma no, amore, così sembra che tu ti stia impiccando. Manca solo la corda”.
“Magari”, pensa lei.
Ma queste sono solo teorie.
FINE
- Photo: Manuela Iniart
- Model: Gianna Carbonera
- Copy: Filippo Dionisi
- Location: Caffè Rubik
Acqua, zucchero, alcol, infuso di rabarbaro, aromi naturali.