“Una volta, a scuola, mi hanno regalato un carciofo. Per San Valentino. C’erano rose rosse da chi ti voleva corteggiare e carciofi da chi ti odiava o ti voleva insultare.”, ha detto, bevendo un sorso. Le è venuto in mente, perché ha letto sull’etichetta che questo amaro, che si chiama AmaCardo, lo fanno col carciofino e l’arancia rossa di Sicilia. Si è ricordata di quella volta in cui, tanti anni prima, era seduta all’ultimo banco e le avevano consegnato questo carciofo della vergogna, con un fiocco rosso, e lei si era subito guardata in giro per vedere se qualcuno la stava osservando, magari con un’espressione maligna, perché quello sarebbe stato un evidente segno di colpevolezza.
“Sai com’è – continua – in classe eravamo quasi tutte femmine ma loro erano diverse, vestivano alla moda, mentre io…No, ecco, forse ero io quella strana. Mi piaceva andare il sabato al mercato dell’usato e trovare questi vestiti colorati che avevano già vissuto una vita loro. Basta poco per non essere accettati. Basta poco per essere diversi.”.
“Sì, però, lì c’è scritto carciofino. Non sembra la stessa cosa. Altrimenti avrebbero scritto carciofo”, le dice un ragazzo, appoggiato al bancone.
Lei si volta e lo guarda. Lui fissa i suoi capelli. “Sembri disegnata”, commenta.
“Grazie”, risponde lei.
“Disegnata bene”, si affretta a precisare.
“Non avevo dubbi.”
Da un’altra parte d’Italia, molto più giù, l’Etna ha un sussulto. Un uomo che si era avventurato in un’escursione fuori programma intorno al vulcano si ferma di botto. La sua attenzione è catturata da questa pianta spontanea, un cardo selvatico, simile ma non del tutto a un carciofo. E pensa “Basta poco per essere diversi.”.
FINE
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- Photo: Alessio Schiazza
- Model: Emma Furlan
- Copy: Filippo Dionisi
- Location: Caffè Rubik
Alcol idrato, zucchero, infuso di carciofo (Cynara Cardunculus Silvestris), infuso di scorze d’arancia e erbe spontanee, aromi naturali.