Le piace quel posto. Le piace perché a lei piacciono i mosaici.
L’uomo si guarda intorno e non trova il nesso. “Non capisco”, dice.
Lei aggiusta la mascherina, come se il tessuto avesse trattenuto la logica e il senso della frase, e, facendo roteare il bicchiere nell’aria per abbracciare quelle che a lei sembrano pareti in cui ogni oggetto si incastra agli altri, spiega al proprietario che se tutto fosse un enorme mosaico basterebbe sostituire una tessera per mettere a posto le cose, quando le cose si rompono o non sono come vorremmo. Non è che pensi sempre ai mosaici. Le è venuto in mente giusto perché sull’etichetta della bottiglia c’è un mosaico.
Lui si avvicina. Non ci aveva mai fatto caso. Aveva sempre solo visto i due uccelli, sull’etichetta. E si era limitato a berlo, quell’Amaro di Spilimbergo, perché gli amari si bevono, mica si usano per intavolare discussioni sulle qualità artistiche delle etichette. Però, ora pensa che in fondo anche il rabarbaro, la camomilla, il timo, la mentuccia e l’assenzio, insomma le botaniche utilizzate per farlo, quell’amaro in particolare, sono un po’ come le tessere di un mosaico. E niente, si distrae e non si rende conto di quella cosa che è comparsa all’improvviso sulla porta e che ha come paralizzato la ragazza. E che – ogni volta che lo racconta, lo ribadisce, lo scandisce, perfino lo giura, sgranando gli occhi – le ha fatto venire i capelli bianchi, quando un attimo prima erano neri, scuri come un’eclissi in un cielo di pece. Ora, lui non lo sa se è davvero così ma è quasi sicuro che sulla testa le siano spuntate anche delle corna che non erano lì. Non corna tipo quelle del diavolo e degli animali, più una cosa tipo fil di ferro. Questo non può giurarlo, il che – secondo la sua modesta opinione – avvalora tutto il resto della storia, quella dei capelli bianchi e della cosa che è comparsa fuori dalla porta e che lui non ha fatto in tempo a vedere, impegnato com’era a immaginare come sarebbe stato il mondo fatto a pezzi e ricomposto in un mosaico.
FINE
- Photo: Alessandro Zanini
- Model: Irina Ozarinskaya (Ozi)
- Copy: Filippo Dionisi
- Location: Caffè Rubik
Acqua, alcol, rabarbaro, camomilla, timo, mentuccia e assenzio.