Mentre beve ripensa a quelle parole in un bar deserto dell’Idroscalo di Ostia, una di quelle bettole che hanno lasciato che il tempo andasse avanti ma non lì. Il vecchio in canottiera, con la pelle flaccida delle braccia abbronzate che ignora il gesto e rimane come calamitata al tavolo, gli occhiali scuri calati sugli occhi, che gli dice “Fossi in te, sparirei per un po’”. Beveva la stessa cosa che sta bevendo lui ora. A dire il vero, è stata proprio quella bottiglia ad attirarlo nel locale, quando passava fuori, con le mani in tasca a contare meccanicamente gli spicci sonanti intorno all’accendino che sembrava una boa in un mare di metallo. La bottiglia, sovrapposta al suo riflesso da ragazzo di vita – lui che un ragazzo di vita non è, che Pasolini nemmeno ha idea di chi sia, anche se ne ha sentito parlare – lo ha trascinato dentro e lo ha indotto a cercare un prezzo sulla lavagna, a indicare in direzione dell’Amaro Sibilla, a sentirsi dire “Ottima scelta, devi essere un intenditore”, ad ascoltare la spiegazione di rito con annessa storia di Girolamo Varnelli e del suo prodotto pensato per i pastori della transumanza, ancora oggi ottenuto da un decotto di genziana e piante officinali e dolcificato solo con il miele dei Monti Sibillini. Sull’etichetta c’è scritto “Premiato” e lui pensa ancora a quel vecchio, che – dopo essersi asciugato le labbra con un fazzoletto di stoffa – ha continuato con qualcosa del tipo “Immaginalo come un viaggio premio. Perché se non è un premio non avere le gambe spezzate, allora proprio non so cosa sia un premio”. E quindi, lui è partito, perché sa cosa ha fatto e a chi ha pestato i piedi. Sente la consistenza del liquido infilarsi nella lingua e guarda fisso davanti a sé, oltre il riflesso che lo ha seguito ma è rimasto all’altezza della porta, sulla vetrina, come se provasse un certo imbarazzo ad andare avanti, senza chiedere permesso. Lo scavalca e la sua testa fa rumore, perché anche se è ancora tutto intero, non sa cosa darebbe perché di fronte a lui, anziché quel muro di case basse, ci fosse il mare, con i sacchetti di plastica, le bottiglie, le alghe, i preservativi e tutto il resto.
FINE
- Photo: Ludovica Dalla
- Model: Gabriele Olivieri
- Copy: Filippo Dionisi
- Location: Caffè Rubik
Acqua, decotto (genziana, erbe officinali, incluso chinino), alcol etilico, miele dei monti Sibillini, zucchero bruciato.