Si è svegliata tardi, ha avuto una giornata difficile, mentre pedalava la catena della bicicletta le è caduta e la sua gonna scozzese è rimasta impigliata nei raggi. Per poco non ci rimaneva secca, con tutte quelle buche, nella strada dissestata e costantemente oggetto di lavori di livellamento. Superando le vetrine dei negozi, si vede riflessa come su specchi appannati, messi lì, uno dopo l’altro, per ricordarle che si è tinta i capelli di azzurro, giusto qualche giorno fa. Se ne era quasi scordata. “È stata una giornata difficile”, ripete prima a se stessa e poi al titolare, che mastica un mozzicone di sigaro e la guarda entrare stringendo gli occhi, come se qualcosa non gli tornasse o come se qualcosa fosse lì, sotto il suo sguardo indagatore, ma lui non riuscisse a coglierlo del tutto.
“Ho capito”, le dice, mentre lei si sistema dietro il bancone e risponde “Cos’è che hai capito?”. Schiocca le dita. “Ti sei tagliata i capelli”. Lei sospira e intanto prende la bottiglia appoggiata vicino al lavandino. “Non ti sei tagliata i capelli?”. “No. Cos’è?”. Il titolare si avvicina e le spiega tutto orgoglioso che è il Cocktail dei Fiori della Vita e che lo fanno quelli del Villaggio dell Salute, che è un posto tipo le terme, dove la gente va per stare bene. Lei si rigira la bottiglia tra le mani e le sembra che abbia una linea molto rétro, tanto che glielo fa notare e lui se ne rallegra. Le dice addirittura di assaggiarlo. “Addirittura”, ironizza lei. “Oggi sono in vena”. Mentre lei porta il bicchiere alla labbra e pensa che un bel cocktail vitale sarebbe proprio quello che le serve, lui parte con una descrizione un po’ da intenditore e un po’ da imbonitore, di quelli che andavano in giro per i paesi a presentare i tonici miracolosi, mettendosi d’accordo con la gente del posto. Se lo immagina con una paglietta e i baffi arricciati, il bastone in mano per indicare, come se fossero scritte nell’aria, le venti erbe della salute che rendono quel liquore un elisir di energia ed entusiasmo. Lo sente ma non lo ascolta del tutto. Intuisce le parole “erbe aromatiche tipiche dell’Appennino Tosco-Emiliano, che crescono spontanee nella rigogliosa area del Villaggio della Salute Più…proprietà benefiche…” e altre sillabe sparse. Poi riappoggia il bicchiere e mette il tappo alla bottiglia. Lui la guarda girarsi verso lo scaffale per ricollocare la bottiglia in quello che sembra sia il posto esatto.
“Comunque, sono azzurri”, dice, ancora di spalle.
“Cosa?”
“I capelli, sono azzurri”.
FINE