Oddio, è lui. Che faccio? Sono in ordine? Mi sono truccata? No, ovvio, certo che non mi sono truccata. Mi sarei dovuta truccare? Mantieni la calma. Lui sembra calmo. Beh, chiaramente, mi piace proprio perché è così calmo. Ma che fa? Con chi sta parlando? Ah, ecco, brava, gira al largo, stronzetta. Se mi volto così, magari non si vedono le occhiaie. Mi sarei dovuta truccare. Decisamente. È chiaro, una volta che non ti trucchi… Aspetta, però, così si vede che sono nervosa. Calma. Ci vuole calma. No, indifferenza. Poi pensa che ci tengo e chissà che pensa. Che fa una quando è indifferente? Tipo, beve una cosa, anche da sola, perché da sola sta bene, non è che cerca compagnia. Ecco, però ci vuole qualcosa di ricercato, mica posso fare la figura di quella che beve la prima roba che capita, una di quelle bottiglie da pubblicità in televisione. No, macché. Aspetta, ecco, questa. Questa la prende sempre quel signore distinto del primo piano, quello che sembra uscito da un film di Visconti. Tintura di Genziana. Oddio, dal nome, sembra un po’ una medicina. Non è che è una medicina? Ma che sta facendo là fuori? Sarà vestito abbastanza? Comunque, fammi vedere un po’. Tintura di Genziana. Liquore ottenuto per macerazione, radici di genziana, arance biologiche, vino bianco, miele di Sulla…dove l’ho letto? Miele di Sulla. Ci fanno i torroni, col miele di Sulla. Questa bottiglia, però, scivola. Oh no. Le mani. Sono sudate le mani? Se prendo un libro e tengo il bicchiere, non gli dovrò stringere la mano e lui non si renderà conto di quanto sono nervosa. Un libro, ecco. Aspetta. Fammi guardare lo specchio. Non entrare Non entrare Non entrare Non ora.
- Photo: Gabriele Chiapparini
- Model: Camilla Marrese
- Copy: Filippo Dionisi
- Location: Caffè Rubik
Alcol idrato, vino bianco, miele italiano, radici di genziana, scorze di arancia.